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Referendum il presidente della Consulta: "Quorum più basso e aumento delle firme? Fattibile ma..."

Referendum il presidente della Consulta: "Quorum più basso e aumento delle firme? Fattibile ma..."
Giovanni Amoroso nuovo presidente della Corte Costituzionale

Giovanni Amoroso nuovo presidente della Corte Costituzionale

Il referendum su cittadinanza e lavoro è stato un flop, solo il 30% degli elettori è uscito di casa per andare a votare e il quorum necessario del 50% non è stato minimamente sfiorato. Destra e sinistra si rimpallano le responsabilità, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ritiene che sia stato comunque un buon test che ha portato a votare 15 milioni di italiani, mentre per il leader della Lega, Matteo Salvini, si è trattato di uno spreco di soldi. Sulla questione si è espresso una delle massime autorità in materia, il presidente della Consulta. Giovanni Amoroso, classe 1949, giurista, dallo scorso gennaio è presidente della Corte costituzionale, di cui è stato eletto giudice nel 2017.

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"Il referendum - spiega Amoroso a Il Corriere della Sera - resta un istituto importante del nostro ordinamento, espressione di democrazia diretta. È per effetto di un referendum, quello del 1946, che è nata la Repubblica e al referendum, sia abrogativo sia confermativo, è assegnato in Costituzione un ruolo fondamentale". "Tuttavia — aggiunge Amoroso a Il Corriere — nel corso degli anni sono emerse criticità quanto al referendum abrogativo. Il previsto quorum di partecipazione della maggioranza degli aventi diritto non è stato raggiunto neppure in questa occasione, come nel 2022, nel 2016 e in altre ancora".

"E ciò - prosegue - dopo che, dal 2022, se ne è agevolata la proposizione consentendo la raccolta delle firme su piattaforma informatica. Si potrebbe abbassare il quorum, ma ci vorrebbe una legge costituzionale che, per bilanciare ciò, dovrebbe anche innalzare il numero di firme necessarie per proporre il quesito referendario. Si tratta di uno strumento di democrazia diretta molto delicato, sul quale eventuali interventi andrebbero ben ponderati, magari in un contesto di riforma costituzionale".

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